La ricetta dell’Acqua di San Giovanni: “la guazza che guarisce tutti i malanni”

L’acqua di San Giovanni: una tradizione millenaria che celebra la purificazione e la rinascita!

Dai riti dell’antichità classica che, a pochi giorni dal solstizio d’estate del 21 giugno, celebravano il sole nel momento del suo massimo splendore alle pratiche pagane, con falò accesi durante la notte per allontanare spiriti maligni e streghe (che proprio in quel momento si volevano riunite nel sabba più potente dell’anno), per arrivare alla festa cattolica di San Giovanni Battista del 24 giugno, patrono di Firenze e di molte altre città italiane.

Il 23 giugno, in molte parti del mondo, viene celebrata una tradizione antica e affascinante chiamata “L’acqua di San Giovanni”. Questo evento, che ha radici millenarie, è legato alla festa di San Giovanni Battista, patrono dei battesimi e simbolo di purificazione e rinascita.

L’acqua di San Giovanni è considerata un’essenza speciale, dotata di poteri curativi e protettivi, ed è utilizzata per diversi scopi rituali e terapeutici.

Vediamo come preparala e quali sono l’origine e il significato di questa tradizione affascinante.

Origini storiche de “L’acqua di San Giovanni”

L’acqua di San Giovanni trae le sue origini da antiche pratiche pagane, che si sono poi fuse con il cristianesimo.

Nella cultura pagana, il solstizio d’estate, che cade intorno al 21 giugno, era considerato un momento di transizione e di rinnovamento.

I riti propiziatori erano svolti per celebrare la fertilità della terra e il potere del sole.

In passato quindi, per evitare eventi negativi (come siccità e tempeste) che avrebbero potuto rovinare i raccolti, venivano recitate preghiere e fatti riti magici propiziatori.

Con l’avvento del cristianesimo, queste celebrazioni furono integrate nella festa di San Giovanni Battista, il cui compleanno cade il 24 giugno.

Il simbolismo dell’acqua

L’acqua è da sempre un elemento fondamentale nei rituali di purificazione e guarigione in molte tradizioni culturali. Essa rappresenta la vita, la rinascita e la purificazione dell’anima.

Nell’acqua di San Giovanni si crede risiedano poteri speciali proprio perché è legata a questo simbolismo profondo. Si ritiene che l’acqua raccolta durante la notte del 23 giugno sia particolarmente carica di energia benefica e che possa proteggere dalle malattie e dagli spiriti maligni.

Secondo la leggenda infatti durante la notte di San Giovanni cade la rugiada degli Dei, capace di influenzare piante e fiori donando loro una particolare forza. L’acqua profumata si prepara dunque per sfruttarne la tutta la carica positiva.

È un antico rito popolare legato al solstizio d’estate, giorno più lungo dell’anno, in cui la natura giunge al suo massimo splendore e forza. In questo giorno si celebra la forza della luce e la rinascita della natura.

Il solstizio d’estate sarebbe la porta attraverso cui gli Dei fanno passare i nuovi nati, proprio sotto forma di rugiada.

L'acqua di San Giovanni ricetta

La ricetta per “L’acqua di San Giovanni”

A cosa serve e cosa fare con l’acqua di San Giovanni? Viene usata per lavare viso e mani. Si tratta di un tradizionale rito propiziatorio, considerato un gesto di purificazione, in quanto la rugiada ricordava il battesimo di San Giovanni Battista.

Bagnarsi mani e volto con la rugiada di questa notte ha un significato di rinascita e rinnovamento. Si dice porti fortuna, amore e salute.

Ecco come fare a preparare questa preziosa acqua e quali fiori raccogliere. 

Solitamente si raccolgono le erbe e i fiori edibili che offre il proprio territorio

Ad esempio (in Italia) si trovano facilmente:

  • Iperico: detto anche “Erba di San Giovanni”, in quanto fiorisce proprio intorno al 24 Giugno. Ritenuta un’erba scacciadiavoli, infatti la leggenda vuole che abbia la capacità di scacciare gli spiriti malvagi. In particolare nella notte di S. Giovanni veniva messo un mazzo di fiori di iperico davanti alle porte di casa per scacciare il maligno. 
  • Lavanda
  • Assenzio
  • Finocchio selvatico
  • Malva
  • Verbena
  • Rosmarino
  • Rosa
  • Menta
  • Salvia
  • Camomilla
  • Passiflora
  • Sambuco
  • e magari, perché no, una foglia di Canapa!

Secondo la tradizione si devono raccogliere erbe e fiori spontanei la sera del 23 Giugno, durante o dopo il tramonto. Assicurati di raccogliere piante pulite e non trattate con pesticidi o sostanze chimiche!

Durante la raccolta è molto importante rispettare la natura, oltre a non raccogliere quantità eccessive di esemplari e di non estirpare le piante alla radice. Mentre si raccolgono le erbe è bene ringraziare la madre terra per i doni che ci ha regalato.

Nella scelta delle erbe non c’è una regola fissa, affidati al tuo istinto scegliendo tra le erbe presenti nel tuo giardino!

I fiori raccolti vanno messi in un contenitore (in vetro o in rame) pieno d’acqua, da lasciare all’aperto tutta la notte.

Le erbe e i fiori in questo modo possono assorbire la rugiada del mattino.

Se ti è possibile, ricopri le erbe e i fiori con acqua di fonte e mescolali con intenzione positiva (pensando ai tuoi desideri più profondi).

La mattina del 24 giugno, al tuo risveglio avrai ottenuto l’acqua profumata di San Giovanni da utilizzare per lavarsi mani e viso. Avrai una piacevole sensazione di profumo e freschezza!

Filtra l’acqua utilizzando un colino con una garza pulita, per separare le erbe e i fiori dalla soluzione. Raccogli l’acqua filtrata in una bottiglia di vetro pulito.
L’acqua di San Giovanni è pronta per essere utilizzata! Puoi conservarla in frigorifero per mantenerla fresca, per massimo 2 giorni.

Viene inoltre spesso utilizzata per purificare l’ambiente e allontanare le energie negative. Puoi spruzzarla attorno alla tua casa, sulle porte e sulle finestre o persino nelle stanze per favorire un’energia positiva e respingere le influenze indesiderate.

Dopo averla utilizzata per te, quella che avanza non la devi conservare ma la devi versare in boccette di vetro da regalare a parenti e amici, per consumarla in giornata.

Rituali e tradizioni della notte di San Giovanni

Durante la notte di San Giovanni, molte persone si recano in prossimità di fonti, fiumi o mari per raccogliere l’acqua speciale. Spesso vengono intrecciati fiori ed erbe aromatiche intorno al contenitore per arricchire la sua potenza curativa. Alcuni seguono tradizioni specifiche come immergersi nell’acqua o lavarsi il viso e le mani per purificarsi. Altri ancora utilizzano l’acqua per innaffiare piante o per fare dei bagni rituali.

In alcune regioni, viene anche organizzato un falò per simboleggiare la luce del sole che raggiunge il suo apice nel solstizio estivo.

Benefici e credenze popolari

L’acqua di San Giovanni è spesso considerata un rimedio naturale per disturbi fisici e mentali.

Viene utilizzata per lenire dolori reumatici, mal di testa, eruzioni cutanee e problemi oculari.

Inoltre, si crede che sia in grado di purificare l’aura e di respingere le energie negative.

Molti conservano l’acqua di San Giovanni in bottiglie per utilizzarla durante tutto l’anno in caso di necessità.

Un legame tra passato e presente

Nonostante l’evolversi dei tempi e la modernizzazione della società, la tradizione dell’acqua di San Giovanni ha resistito e continua ad affascinare le persone.

Questo antico rito ci ricorda l’importanza di connetterci con la natura e di celebrare la vita e la rinascita.
In un’epoca in cui siamo sempre più distanti dalla nostra spiritualità e dalle tradizioni ancestrali, l’acqua di San Giovanni ci invita a riscoprire il valore dei rituali e il potere simbolico degli elementi naturali.

L’acqua di San Giovanni rappresenta un legame tra il passato e il presente, un ponte tra le tradizioni pagane e quelle cristiane.

Questa pratica millenaria ci insegna a onorare la natura e a celebrare il ciclo della vita.

Ogni anno, il 23 giugno, migliaia di persone si uniscono per raccogliere l’acqua speciale, alimentando una tradizione che persiste da secoli.

Che si creda o meno nei suoi poteri curativi, l’acqua di San Giovanni ci ricorda l’importanza di nutrire il nostro spirito e di celebrare la meraviglia della vita stessa.

Questo articolo si basa sull’uso popolare tradizionale e sulla letteratura scientifica. Le informazioni ed i consigli presenti non sono di natura prescrittiva o curativa, ma hanno solo uno scopo informativo.

Cover Foto di Lorena Bôsso su Unsplash