La pianta di Elicriso è considerata una delle più antiche piante curative in Europa.
Nella tradizione gli erboristi hanno sempre usato l’elicriso in forma di tintura o di estratto per le sue proprietà antibatteriche (su ferite, abrasioni, cicatrici, tagli), anti-infiammatorie e anti-ossidanti.
Plinio il Vecchio, il famoso naturalista romano, asseriva che i piccoli fiori d’oro di elicriso venissero utilizzati per incoronare gli Dei.
Conosciuto in Grecia come fiore immortale, l’Elicriso è il simbolo dell’amore eterno ed immortale, per questo viene molto spesso usato come decorazione nei matrimoni oppure sulle tombe, poiché i suoi fiori mantengono la loro bellezza per molto tempo anche essiccati.
L’Elicriso è anche il simbolo del ricordo verso la persona a cui si regala.
Nel giardino de La Casa della Lavanda, non poteva mancare un ospite così speciale!
Come preparare l’oleolito di Elicriso
Per preparare l’oleolito di elicriso vanno raccolti i suoi fiori.
La raccolta va fatta poco prima della piena fioritura, tra metà Giugno e i primi di Luglio, e possibilmente durante le ore di punta (tra le 11:00 e le 15:00) ossia quando il sole è alto e i fiori contengono la massima concentrazione di principi attivi.
I fiori di elicriso possono essere utilizzati sia freschi che essiccati. L’ideale sarebbe utilizzarli freschi, in quanto contengono più principi attivi, ma contenendo anche molta acqua sono più soggetti alla formazione di muffe.
Se invece vuoi essiccarli per il tuo oleolito, l’essiccazione va fatta all’ombra (non al sole), raccogliendo i fiori in mazzetti e appendendoli a testa in giù in un luogo riparato ed arieggiato.
Preparazione dell’oleolito di elicriso:
- in un barattolo di vetro da 1/2 litro, metti i fiori di elicriso fino a riempirlo quasi completamente;
- aggiungi dell’olio vegetale a tua scelta (olio di girasole, di semi di sesamo, di mandorle dolce, di oliva extravergine o di jojoba), fino a coprire completamente i fiori;
- chiudi ermeticamente il barattolo e posizionalo in una zona in pieno sole;
- i fiori andranno lasciati a macerare per almeno 30-40 giorni, avendo cura ogni giorno di agitare il barattolo, per evitare la formazione di muffe.
Trascorsi i giorni necessari, l’olio andrà filtrato. Per il filtraggio puoi utilizzare un colino a maglia stretta su cui avrai posizionato una tela leggera o una garza.
Per evitare che rimangano dei residui (che col tempo possono formare delle muffe), effettua anche un secondo filtraggio, usando una garza di cotone, in modo che le fibre catturino le ultime impurità.
L’oleolito così ottenuto si conserva per almeno un anno in una bottiglia di vetro (scuro), in un posto fresco, buio e possibilmente al chiuso.
Le infinite proprietà dell’Elicriso
Noto per le sue proprietà in caso di ematomi e rigonfiamenti, l’olio essenziale di Elicriso è tradizionalmente utilizzato per il trattamento di piccoli problemi di salute.
Aiuta a uniformare la pelle soggetta ad arrossamenti. Astringente, consente di realizzare trattamenti rassodanti e lenitivi per la pelle del viso e del corpo.
Il prezioso olio essenziale di Elicriso è un risveglio per l’anima: ci guida nella ricerca della conoscenza di noi stessi.
Elimina le zone d’ombra, e ci esorta a risplendere nuovamente.
Ci collega al nostro subconscio, mentre radica noi stessi alle forze della natura. Stabilisce un forte legame con la Terra-madre.
Incrementa la nostra padronanza e il contatto con la realtà vibratoria connaturale.
Per chi ha scarso contatto con la realtà o vive immerso nei pensieri vorticanti, può aiutarci a chiarire situazioni decisive, a sciogliere nodi importanti.
Ma, in particolari situazioni di fragilità, può far emergere paure nascoste e ricordi che non tutti scelgono, o sono in grado, di affrontare.
Ci chiede di avere una visione armoniosa e positiva. Sarà utile a chi non riesce ad affermarsi o a realizzare i propri desideri, per chi non riesce a trovare uno scopo nella vita.
Restituisce entusiasmo e voglia di fare, per affrontare nuovi progetti. Aiuta, quindi, a trovare un obiettivo e a valorizzare la propria realtà.
Allontana letargia, mancanza di entusiasmo, depressione, affaticamento psicofisico, fobie o logorio interiore.
Virtù dell’Elicriso
L’oleolito di Elicriso è particolarmente indicato per problemi di pelle come pruriti, rossori, eczemi, psoriasi.
Ma è anche un buon protettivo solare (protezione 20/25 circa): utilizzato prima dell’esposizione al sole (e rimesso dopo i bagni) è un validissimo aiuto contro eritemi solari e scottature.
Inoltre in abbinamento all’Olio di Iperico (come doposole) garantisce una bellissima abbronzatura senza scottature né rossori!
Tra le tante sue proprietà:
- favorisce il recupero in caso di scottature e pelle arrossata dal sole
- impiegato come tonico nella routine viso quotidiana ne promuove tonicità e compattezza
- aiuta la guarigione di graffi e cicatrici, edemi o ematomi, dolori articolari e muscolari, artrite
- è indicato per la cura di pelli impure e acneiche
- antinfiammatorio
- antidolorifico
- utile per la psoriasi
- pelle atopica
- eparina naturale
- insufficienza venosa
L’Elicriso in cucina
Sì, è possibile anche cucinare con l’Elicriso!
Foglie e fiori sono eccellenti per insaporire verdure, patate e in ogni piatto e in qualsiasi ricetta in cui si utilizzi il curry e le miscele di spezie in genere.
In Italia l’Elicriso cresce rigoroso in Sardegna dove è da sempre il protagonista di antiche tradizioni e preziose medicine fitoterapiche.
L’Elicriso nella tradizione sarda
Nel Nuorese, anticamente le ragazze erano solite trarre presagi riguardanti il proprio futuro di nozze proprio dall’osservazione dell’Elicriso.
La sera della vigilia della notte di San Giovanni, si recavano in campagna e segnavano con un nastrino la loro erbetta personale: al mattino seguente, quando albeggiava, ritornavano sul posto e cercavano la propria pianta di Elicriso.
A seconda del tipo d’insetto che vi aveva trovato asilo, ricavavano indicazioni sul matrimonio che doveva venire!
Coloro che non trovavano nessun insetto posato sulla pianta erano destinate a ripetere il rituale una volta ancora: avrebbero sperato sempre in meglio, aspettando la ricorrenza dell’anno successivo.
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