Canapa: il maiale “vegetale” di cui non si butta niente

La canapa è una pianta che ha accompagnato l’umanità per migliaia di anni. Originaria delle regioni dell’Asia Centrale, lungo il corso dei secoli si è diffusa praticamente ovunque, superando ogni tipo di avversità ambientale.

Possiamo infatti trovarla in tutto il bacino mediterraneo e nelle Americhe, nelle regioni più interne dell’Africa e in nord Europa, nel continente australiano e nell’Oriente più estremo.

 

 

Usi della canapa

 

I suoi utilizzi sono innumerevoli!

 

Alcuni esempi:

  • uso ludico / spirituale / religioso,
  • uso medico,
  • uso edile,
  • uso tessile,
  • uso carta,
  • uso alimentare,
  • uso cosmetico,
  • uso plastica,
  • uso carburante.

 

 

La canapa nell’edilizia

 

La canapa è inoltre una delle migliori armi che abbiamo per combattere l’inquinamento e ridurre gli effetti devastanti dell’uomo sul clima.

 

È considerata come il “maiale vegetale” perché è una pianta che può essere utilizzata in tutte le sue parti.

 

In fase di crescita la canapa cattura 4 volte la CO2 immagazzinata mediamente dagli alberi e utilizzata in edilizia mantiene le stesse proprietà.

 

È stato calcolato infatti che l’edilizia tradizionale incide per il 30 / 40% sulle emissioni di CO2. Tutta la filiera di produzione di canapa e calce è carbon negative, cioè toglie più CO2 dall’ambiente di quanta ne verrebbe immessa lavorandola, al contrario della lavorazione di materiali tradizionali come il cemento: si stima che una tonnellata di canapa secca possa eliminare 325 kg di CO2.

 

Si tratta inoltre di materiali bio-degradabili che, alla fine del loro uso, possono essere riutilizzati semplicemente re-impastandoli per ricreare la giusta miscela.

 

Grazie ai materiali da costruzione naturali si può quindi sviluppare una nuova edilizia, più in sintonia con l’uomo e attenta all’ambiente.

 

Il canapulo è la parte legnosa dello stelo della canapa. Unita ad acqua e calce, crea un materiale naturale che può essere usato in bioedilizia. Dal bio-mattone alla miscela per il riempimento delle pareti, passando per massetti, isolanti per tetto e il pavimento, intonaco grosso e quello di finitura.

 

Photo by Ryan Klaus on Unsplash

 

Come materiale ha cominciato a diffondersi nell’edilizia nei primi anni novanta e si presta a diverse applicazionidomestiche, commerciali e industriali.

 

Le proprietà di questo materiale rendono gli ambienti più salubri e naturali e aumentano l’efficienza energetica facendo abbassare anche i costi delle bollette.

 

Il bio-composito elimina infatti ogni forma di ponte termico, isolando completamente la struttura e le costruzioni in canapa e calce hanno dimostrato di essere a tenuta d’aria, evitando così ogni perdita di calore dall’interno.

 

Inoltre, grazie alla capacità del canapulo di assorbire elevate quantità di vapore acqueo, i muri ed i pavimenti di un edificio a canapa e calce possono “respirare” assorbendo l’umidità e successivamente rilasciandola attraverso l’evaporazione.

Questa caratteristica evita lo sviluppo di umidità (ed il relativo deterioramento all’interno del materiale) e favorisce la riduzione del livello di umidità all’interno dell’edificio.

 

L’effetto complessivo è un ambiente più salubre e naturale, che necessità di un minore utilizzo di riscaldamento in inverno e di raffreddamento in estate, abbattendo in questo modo le bollette energetiche.

 

Un altro vantaggio sono inoltre le sue ottime capacità per quanto riguarda l’isolamento acustico, la resistenza agli incendi (senza l’aggiunta di sostanze tossiche ritardanti di fiamma) e la protezione dalle infestazioni.

 

 

 

Ti abbiamo persuaso? Tu vivresti in una casa di canapa?

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Fonte: Canapa Industriale

Cover Photo by Tierra Mallorca on Unsplash

 

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